Un sogno premonitore

Un sogno premonitore
Un sogno premonitore – Da piccolo soffrivo di mal di denti, perché i molari  di latte si cariavano continuamente . All’età di otto nove anni  andai per la prima volta dal dentista per curare un premolare , però  disse che conveniva  toglierlo. Obtorto collo mi sottoposi all’estrazione, che per renderla indolore il dentista utilizzò una specie di spray.
 
Ma quando iniziò a mettere le pinze sul  sentii dolore e cominciai  protestare: gli chiesi di non farmi male e lui per tutta risposta mi disse spartanamente che non vendeva caramelle e che dovevo tenere la bocca aperta per consentirgli terminare  l‘estrazione. Così mi rassegnai e sopportai il dolore dell’estrazione.
 
Dopo quell’esperienza non volli più sentire parlare di dentisti. Però a vent’anni  un molare cominciò a darmi fastidio e dovetti sottopormi di nuovo alle cure del dentista, andando dallo stesso di prima che (intanto s’era fatto più vecchio) era il più economico. Prima di decidermi  chiesi ai miei amici che cosa si provasse con l’anestesìa e fui rassicurato sul fatto che non si sarebbe sentito nulla, solo la punturina. Mentre salivo allo studio lessi un cartello che vietava di sputare per le scale, ma qualcuno aveva infranto l’avviso. Non c’era pazienti, così non ebbi tempo di pensare  perché il dentista  subito mi fece accomodare sulla poltrona, un’iniezione  e poco dopo zac ed il molare era estratto. Me lo guardai e vidi le radici intatte, solo la parte centrale era purtroppo rovinata. Al giorno d’oggi quel molare, come altri che mi hanno estratto, si sarebbe potuto curare.  Fui contento di non aver sentito dolore  e decisi di farmi curare gli altri denti rovinati, ma da un altro dentista più bravo.
 
Iniziai allora  le sedute presso un dentista più famoso, con il quale il dolore non si sentiva fino a quando non fu costretto a devitalizzarmi un canino. Anestetizzò  il dente e poco dopo iniziò la trapanazione, ma appena il dentista si apprestò ad estrarre il nervo sentiìi un dolore da pazzi, glielo dissi e lui rispose  bolla il dolore come impressione personale. E intanto lui procedeva, così che io dovetti resistere  e lasciarlo procedere. Alla fine della devitalizzazione, quando mi alzai dalla sedia, tenevo i muscoli delle cosce doloranti come se avessi giocato una partita di pallone, però avevo capito che voleva risparmiare sugli anenstetici .
 
Chiuso il ciclo con il famoso, avevo ormai preso confidenza con l’odontologia,  mi rivolsi ad un altro dentista locale, anziano e un po’ tarchiato,  di cui mi aveva parlato bene una ragazza che conoscevo e così ci andai per una piccola carie al premolare sinistro. Che fu curata e sembrò che tutto fosse stato fatto per bene. Ma dopo un certo tempo, in corrispondenza della gengiva si formò una specie di pallina, che io con la lingua cercavo di schiacciare, e siccome il dente duoleva stavo sempre con la lingua  sempre sulla pallina che  era diventata la mia compagna di giochi.   Nella speranza vana che guarisse da sola  lasciai passare del tempo, fino a che non decisi di andare a sottopormi all’ennesima estrazione.
 
Andai da un un altro  dentista,  portato per la sua bravura,  che mi tolse il premolare, dopo che avevo preso degli antibiotici. L’estrazione avvenne di mattina, il dente era rovinato, non sentii fastidio così di pomeriggio mi recai a Salerno per una passeggiata, verificando con la lingua se la pallina se fosse si fosse ridotta, niente, purtroppo era ancora lì ed  io ebbi un presentimento, ma pensai che fosse troppo presto. Però  l’avevo indovinata, perché la pallina era rimasta tale e quale, destinata a rimanere ancora per qualche tempo al suo posto. Questo pensiero mi perseguitava tutti i giorni, ed anche la notte, perché avevo paura che potesse degenerare in qualche cosa più grave. Infatti nei giorni seguenti sognai che ero andato a estrarmi il dente successivo al premolare già estratto e quando il dentista mi fece vedere il dente notai la radice rossiccia sangue,  che si era assottigliata diventando come una la filettatura di una piccola vite.
 

Con questi pensieri allora tornai dall’ultimo dentista,   tolsi  il dente e quando lo vidi, nel lavandino piccolo e tondo, osservai che la radice era rossiccia e sembrava una vite, così come me l’ero sognata,  con la sola differenza  che  sentii poco  dolore durante la sua estrazione. Questa esperienza mi convinse che si possono  fare sogni premonitori. Per cronaca,  il cattivo servizio della pallina l’aveva combinato il dentista anziano tarchiato, che non usava ferri ben sterilizzati, e mi rovinò due denti, come capitò, in quel periodo, anche  alla ragazza che me l’aveva indicato e ad un’amico con cui andavo da lui; anni dopo scoprii che era un tecnico odontotecnico. 

.