Comunicazione Verbale – Noi siamo il nostro cervello, tutto il nostro corpo serve ad una sola cosa cioè a portare a spasso il cervello che è il nostro centro direzionale: Ogni cosa che facciamo è il risultato di una sintesi fra gli stimoli che esso, dopo aver ricevuto le informazioni dai 5 sensi poi decodificate ed analizzate, trasforma in azione.
Nel campo della comunicazione verbale, ogni scambio è logicamente dettato dal cervello, e da questo scambio si possono dedurre vari modi del suo funzionamento.
Partiamo dall’analisi di una transazione verbale, fra due individui adulti ed apparentemente normali.
La persona A chiede a B che ore sono. B può rispondere vari modi, ma ne analizzo solo 6:
1) Sono le 5 ( veramente sono le 17)
2) Sono le 16
3) Non ho l’orologio
4) Quando ti compri un orologio?
5) Quando ti compri un orologio, con i soldi che hai?
6) Pure io vado la mare.
Dalla risposta 1 si deduce che il cervello ha risposto sullo stesso livello della domanda, cioè ad un’informazione ha risposto con un’altra informazione; così nella 3. Questo è un esempio di comunicazione diretta, che autorizza ad ipotizzare uno stato di salute mentale corretto.
La risposta 2 è falsa, il cervello qui manipola la verità : per sapere per quale ragione lo faccia occorrerebbe sottoporlo ad analisi, ma una cosa è certa : ha disturbi di personalità.
Idem nella risposta 4 e 5, qui siamo rispettivamente al rimprovero semplice ed rimprovero con motivazione: qui il cervello fa anche da giudice, emettendo una sentenza negativa: aiutooooo.
Nella risposta 6 siamo forse a forme di paranoia, nel senso che bisognerebbe sapere nel cervello di B come vengono ” valutate” le informazioni, perché questo è un meccanismo che, se esercitato nell’infanzia, può esser anche giustificato; nell’ adulto no, significa che purtroppo c’è un’alterazione. L’analisi transazionale consente di comprendere la personalità chi parla e qui c’è lavoro.
L’esempio 6 mi riporta ad un fatto riferitomi da un uomo in relazione ad una discussione che lui aveva avuto con un familiare : lui disse che bisognava dividere i beni ereditati nel modo corretto, il familiare rispose :” parli proprio tu, che tua moglie ha la casa al mare? “.
La risposta del familiare è un’ evidente anomalia del meccanismo di valutazione delle cose. Da che cosa è dettata: probabilmente da vari fattori, uno forse è la paura di ricevere poco di eredità , per cui tira fuori l’affermazione che , siccome l’uomo ha vissuto in famiglia per anni , il bene della moglie gli può bastare, in una sorta di regola del compenso.